lunedì 12 dicembre 2011

Risotto allo spumante con porri e melograno


Buongiorno!

Come state? Pronti per iniziare un'altra settimana?
Mancano solo 15 giorni alle feste ed iniziano le giornate frenetiche a caccia degli ultimi regali e delle ultime idee per i cenoni in arrivo.
Un'idea originale per una cena con amici? Mettere del vino nei piatti oltre che nei bicchieri!
Aspettando il Natale, un primo frizzante, un primo a base di spumante.


Ingredienti:
280 gr di riso Vialone Nano La Pila
4 porri
una bottiglia di spumante
dado vegetale
chicchi di mezzo melograno
burro
olio evo Dante
sale
pepe

Procedimento:
in una casseruola ho messo un po' di burro con l'olio ed ho lasciato appassire il porro tagliato a rondelle. Ho aggiunto il riso ed ho lasciato tostare.
Ho aggiunto un dato ed ho coperto con lo spumante. Ho portato a cottura, aggiungendo acqua calda se necessario. Poco prima di togliere dal fuoco ho aggiunto i chicchi di melograno ed ho pepato.


L'aggiunta del porro e dei chicchi di melograno, non hanno coperto il sapore dello spumante. E' rimasto un ottimo risotto dal gusto dolce.

Vi lascio con delle piccole curiosità trovate sul web che riguardano il simbolismo del melograno.

Nell'ebraismo:
Il libro dell'Esodo (Esodo; 28:33 – 34) prescrive che le immagini delle melagrane siano applicate sugli abiti rituali dei Grandi Sacerdoti. Il libro dei Re (Re; 7:13 – 22) descrive i melograni rappresentati sui capitelli che erano sul fronte del Tempio di Salomone in Gerusalemme. La corona, che nella simbolistica ebraica indica la santità, sarebbe rappresentata anche dalla "corona", residuo del calice fiorale che permane nella parte apicale del frutto.
Il melograno è inoltre nella simbologia ebraica, simbolo di onestà e correttezza, dato che il suo frutto conterrebbe 613 semi, che come altrettante perle sono le 613 prescrizioni scritte nella Torah, (365 divieti e 248 obblighi) osservando le quali si ha certezza di tenere un comportamento saggio ed equo.
In realtà i semi della melagrana sono in numero variabile, (di certo circa 600), ma il frutto con i suoi semi ricorda quel numero, che come tanti altri, ha riferimenti precisi nella numerologia ebraica.
Il melograno per i suoi numerosi semi è simbolo di produttività, ricchezza e fertilità.
Quella della melagrana è una delle poche immagini che appaiono nelle vecchie monete della Giudea come simbolo santo. Attualmente molti rotoli della Torah quando non sono in lettura, e quindi sono avvolti, sono protetti da gusci in argento a forma di melagrane (rimmonim) .
Alcuni studiosi di teologia ebraica hanno supposto che il frutto dell'Albero della vita del “Giardino dell'Eden” fosse da intendersi in realtà come una melagrana.
La melagrana è uno dei sette frutti elencati nella Bibbia (Deu. 8:8), come speciali prodotti della “Terra Promessa”.


 Nell'Antica Grecia:
Il melograno del mito non è originario della Grecia, vi giunge dall'oriente, valorizzato come oggetto culturale e mitico da divinità anatoliche (Cibele), o mesopotamiche (Ishtar).
La mitologia importata confluisce in Grecia con numerosi riferimenti alle divinità greche al frutto ed ai semi del melograno, fra gli altri il mito di Persefone e quello di Era.
Un giorno importante della Chiesa ortodossa greca è la Presentazione di Maria, in tale ricorrenza è tradizionale in alcune regioni della Grecia la preparazione della tavola della "polysporia", anche nota con l'antico nome di "panspermia", con offerte di cibi e frutti della terra fertile, con evidenti richiami pagani a Dioniso.
Quando è acquistata una nuova casa è uso in Grecia mettere quale primo dono presso l'Iconostasi (altare domestico) della casa un frutto di melograno come simbolo di abbondanza, fertilità e buona fortuna.

Nel Cristianesimo:
Il melograno è anche presente nella decorazione religiosa cristiana, soprattutto per gli abiti e paramenti dei sacerdoti per le funzioni religiose.
Alcuni dipinti a tema religioso di Sandro Botticelli e Leonardo da Vinci, riprendono il tema del melograno o del suo frutto - si veda ad esempio la Madonna della melagrana del Botticelli. In molti dipinti è un Gesù bambino a tenere in mano un melograno. In questi casi è un simbolo anticipatore della passione. Per il colore del suo succo il melograno richiama infatti il sangue. Nell'iconografia cristiana diventerà quindi simbolo di martirio. Un martirio però fecondo, come il frutto pieno di semi.

Nell'Islam:
In accordo col Corano, il melograno è citato per crescere nel giardino del paradiso (55:068). È anche menzionato in (6:99, 6:141) dove i melograni sono descritti tra le buone cose create da Dio.


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