giovedì 19 gennaio 2012

La cassoela dello zio Enrichetto

Buongiorno!

Pan, vin e luganeghin, mangià divin

Questo antico e celebre piatto, la cassoela, è un vero conforto nel lungo, freddo e nebbioso inverno lombardo.
E' diffuso in un territorio molto ampio e presenta quindi ricette variabili da zona a zona.
Io oggi voglio postare la miglior versione, quella dello zio Enrichetto.
Un piatto a km zero, è proprio il caso di dirlo, in quanto cucinato praticamente nell'orto della casa lipomese. che ad oggi, grazie anche alle favorevoli gelate di questi giorni, sta donando delle ottime verze. Ingredienti recuperati semplicemente attraversando la strada e raggiungendo il macellaio che ha macellato il maiale buono per il tipico piatto laghee.



Ingredienti:
600 g di costine di maiale
300 g di cotiche
4 salamini detti verzini
2 cipolle, 2 carote, 2 gambi di sedano, 1 bella verza grossa oppure 2 medie
1 bicchiere di vino bianco
olio
burro
sale e pepe 


Procedimento (direttamente dal web e da "Ricette tradizionali lariane"):
si fanno rosolare nel condimento le cipolle sminuzzate, facendo attenzione che non si scuriscano. Quando le cipolle sono ben dorate si aggiungono le costine e si arrostiscono per far perdere loro il grasso in eccesso, si salano e si bagnano con il vino bianco, si lasciano insaporire finché tutto il vino sarà assorbito, quindi si uniscono le carote e il sedano tagliati a pezzettini. Nel frattempo si lessano, fino a metà cottura, le cotiche che, ben scolate, andranno aggiunte alle costine e alle verdure.
È questo il momento per unire anche la verza che deve essere stata lavata e mondata con grande cura e alle cui foglie esterne saranno state tolte le coste più dure. Le foglie di verza vanno unite alla carne in quantità doppia rispetto a essa, poi la pentola va coperta e la cottura continuata a fuoco lento. Le verze devono essere abbondanti in quanto, per l’eliminazione dell’acqua che contengono, a fine cottura vann in nient, cioè si riducono molto; inoltre assorbono il grasso presente nelle carni di maiale e rendono il piatto più digeribile. La cassoela va mescolata spesso; deve infatti diventare un po’ densa, per cui potrebbe attaccare facilmente al fondo della pentola. I salamini detti verzini vanno messi in pentola dopo le verze, in quanto cuociono in meno di mezz’ora. Chi desidera un piatto particolarmente digeribile può lessare le verze a parte, strizzarle bene e aggiungerle alla cassoela poco prima della fine cottura.
La cassoela, per la quale si devono usare preferibilmente verze che abbiano subìto una gelata e si siano dunque ammorbidite, va naturalmente servita caldissima e si accompagna perfettamente con la polenta. Il vino da mettere in tavola sarà un rosso pesante: perfetto è il Barbera.



Con questa ricetta partecipo al contest di Per un pugno di capperi





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