mercoledì 27 giugno 2012

#eventibirre Happy HuBirre Artigianali

Buongiorno!





Lunedì 25 giugno è stata serata degustazione birre artigianali per Grandma Duck e, si sa, lei non disdegna mai questo tipo di serate, anzi...

Al The Hub Hotel, sempre piacevole cornice per eventi, lo chef del Mirror Restaurant Sandro Mesiti, affiancato dalla blogger Irene Binaghi di Cucina Senza Senza, ha proposto un aperitivo creando abbinamenti con la birra del Birrificio Indipendente Elav e con i prodotti della Riseria Riserva San Massimo.

Il Birrificio Indipendente Elav si trova a Comun Nuovo (BG) dal 2010.

Il loro obiettivo iniziale era di produrre birra esclusivamente per i loro due locali (il Clock Tower Pub e l'Osteria della Birra); da subito però c'è stata una forte richiesta esterna che ha portato il birrificio a quintuplicare, nel giro di un anno, la sua produzione, allargando i canali di vendita a diversi altri locali, sia nell’area di Bergamo che in altre città italiane ed europee.
La filosofia del birrificio si riassume nel concetto di passione, il loro principio cardine è “fare birra-da-bere” per i propri clienti e per tutti quelli che intendono la birra come il migliore accompagnamento durante le serate in compagnia. Ed io sposo la loro filosofia!


Barley Wine 

Subito la prima birra mi ha colpita per l'etichetta e sono andata a fare due chiacchiere con il boss Antonio Terzi. Mi spiega che tutte le etichette sono create da loro ed hanno un richiamo ai diversi generi musicali.


Si spazia dalla Celtic Mater, ispirata alle Koelsch tedesche, alla Dark Metal, una strepitosa Imperial Stout, fino ad una serie di “speciali” che includono una "Black Indian Pepper Ale" speziata con pepe nero indiano, coriandolo e scorza d'arancia, così come un "Tropical Single Hop Barley Wine". Altre sperimentazioni nascono anche da importanti collaborazioni con produttori di vino, caseifici e pasticcerie, creando prodotti di alta qualità legati alla sperimentazione artigianale birraia. 
Particolare la Barley Wine – Alc. 11%. Birra in stile Barley Wine adatta all’invecchiamento.


Per questa ricetta viene utilizzato un luppolo giapponese (Sorachi Ace) e un solo malto (Pale). La bollitura prolungata conferisce aromi caramellati e permette di ottenere un mosto molto concentrato. (Notizie prese dal sito)

Malti da Legare, il Birrificio Indipendente Elav, Carlo Vischi
Tra una birra e l'altra vengono serviti i piatti della serata.
Fanno il loro trionfale ingresso i risotti dello chef Sandro Mesiti, per l'occasione aiutato da Irene Binaghi.

Carnaroli integrale Riserva San Massimo ai legumi  (ricetta qui)
Carnaroli integrale Riserva San Massimo al limone, zenzero e carota 


Presente all'aperitivo c'è Dino Massignani direttore della Riseria Riserva San Massimo che produce l'autentico Carnaroli che è stato usato per le ricette.

Il Carnaroli integrale nasce in un ambiente naturale all'interno della Riserva San Massimo, nel cuore del Parco del Ticino, a Gropello Cairoli (PV), cresce in campi irrigati da abbondante acqua sorgiva e viene lavorato con l'adozione di tecniche volte al massimo rispetto per la salute e per l'ambiente. L'essiccazione, effettuata con un moderno impianto a gas metano non lascia traccia di combustibile sui chicchi.
Il caratteristico color nocciola e la propria tonalità naturale derivano esclusivamente dall'asportazione della buccia esterna cosiddetta "lolla o glumella", questa tipologia di raffinazione permette di mantenere tutte le qualità organolettiche e nutritive del riso quali: fibre, proteine e glucidi, senza impiego di prodotti chimici.
Il confezionamento in atmosfera protetta permette di garantire l'integrità del sapore e la fragranza del prodotto per lungo tempo senza impiego di additivi conservanti. (Notizie prese dal sito)


Nel corso della serata Irene Binaghi, Cristina Insaghi e Valeria Pincini, hanno presentato il loro libro "Verso la tolleranza" ed. Malvarosa.

Valeria Pincini e Cristina Insaghi

Cristina è la mamma di Valeria. Quando Valeria è piccola scopre che la bimba è affetta da intolleranze alimentari: "ventisette anni fa era difficile, non c'erano gli alimenti per le intolleranze, quindi ho dovuto prendere le ricette di mia mamma e rielaborarle. Facevo gli omogeneizzati di carne d'agnello, sostituivo il burro con l'olio, facevo i dolci con i succhi di frutta perchè non potevo usare il latte. E intanto la bimba cresceva". Valeria non ricorda molto, o ha rimosso o ha vissuto con scioltezza la sua "diversità" alimentare. I ricordi riaffiorano man mano che, con la mamma, scriveva il libro: ecco ritornare alla memoria la festa con la torta "speciale", l'andare nella scuola senza mensa dove ognuno portava il suo cibo e lì spiccava il "diverso". Ora ha una figlia, Gaia, di ventiquattro mesi, risultata intollerante a tanti alimenti, e la storia continua, ma oggi è tutto molto più semplice perchè il mercato offre molti prodotti adatti.
Il libro raccoglie 111 ricette per ritrovare il gusto di
 nutrirsi e una nuova possibilità di alimentarsi. Dallo svezzamento all’età 
adulta, superando l’iniziale momento 
di smarrimento di quanti,
 inaspettatamente, magari da adulti, si
 scoprono intolleranti oppure si
 trovano ad avere a che fare con 
persone, spesso bambini, intolleranti.
  Fare di una necessità lo stile della 
propria vita.

Irene Binaghi
Valeria Pincini, Cristina Insaghi, Carlo Vischi, Irene Binaghi, Sandro Mesiti

Carlo Vischi e Sandro Mesiti

Un ringraziamento speciale a Carlo Vischi, Sandro Mesiti, Irene Binaghi, ai produttori presenti e al The Hub Hotel per l'ospitalità!

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