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lunedì 18 aprile 2011

Farinata

C'è sempre un legame indissolubile tra la natura in primavera e la nostra vita: siamo innamorati dei bei colori vivi e le sfumature variopinte che essa ci offre.
Arjan Kallco
Buongiorno e buon inizio settimana! Come state? Avete trascorso un buon week end?
Io sono andata a fare una bella passeggiata saltando da pontili a lago a cascine su alpeggi della zona...la temperatura era gradevole e pranzare in riva al lago è stato rilassante (le barche che dondolavano ormeggiate a riva, la luce del sole che si rispecchiava nell'acqua), come scalare poi il monte per smaltire e raggiungere distese verdi ed ammirare il panorama dall'alto è stato uno spettacoloro di colori (il verde dell'erba e delle piante in germoglio, i bucaneve e i primi narcisi). Presto pubblicherò qualche foto anche delle gite fuori porta (magari abbinata alla cucina laghee).

La ricetta di oggi è molto semplice e la trovate tutti sulla confezione di farina di ceci della Molino Chiavazza.
Mi sono ritrovata con le mani in pasta in questa farina di colore bruno, ottenuta dalla macinazione dei ceci e adatta a farinate, frittelle e altre ricette tradizionali liguri.
Io ho gli zii in Liguria e da loro ho imparato ad usare la farina di castagne, che mi portavano a kg quando venivano a trovarmi, ma della farinata non mi hanno mai parlato.
Ho letto su Wikipedia che "una leggenda racconta che sia nata per casualità nel 1284, quando Genova sconfisse Pisa nella battaglia della Meloria. Le galee genovesi, cariche di vogatori prigionieri si trovarono coinvolte in una tempesta. Nel trambusto alcuni barilotti d'olio e dei sacchi di ceci si rovesciarono, inzuppandosi di acqua salata. Poiché le provviste erano quelle che erano e non c'era molto da scegliere, si recuperò il possibile e ai marinai vennero date scodelle di una purea informe di ceci e olio.
Nel tentativo di rendere meno peggio la cosa, alcune scodelle vennero lasciate al sole, che asciugò il composto in una specie di frittella.
Rientrati a terra i genovesi pensarono di migliorare la scoperta improvvisata, cuocendo la purea in forno. Il risultato piacque e, per scherno agli sconfitti, venne chiamato l'oro di Pisa"
Cosa  aspettiamo...? Proviamola!

Ingredienti:
250 gr di farina di ceci della Molino Chiavazza
700 ml di acqua
1 rametto di rosmarino
sale
2 cucchiai di olio
pepe

Procedimento:
in un recipiente mettere l'acqua ed aggiungere la farina poco alla volta mescolando per non far formare grumi. Mescolare bene fino ad ottenere una pastella.
Aggiungere il rametto di rosmarino e lasciare riposare per un'ora.
A questo punto togliere il rosmarino ed aggiungere l'olio e il sale. Mescolare ed infornare a 180° per 15 minuti circa.
Prima di servire cospargere di pepe a piacimento
Amante dei formaggi ho scoperto anche che si sposa bene con stracchino e gorgonzola, oppure con cipollotti e salsiccia.