Pagine

domenica 11 novembre 2018

“Il futuro del vino tra cambiamenti climatici, nuove opportunità nella produzione e aspettative dei consumatori”

Ieri si è svolta, al Teatro Puccini di Merano, la tavola rotonda organizzata da Helmuth Köcher in occasione del 27^ Merano WineFestival, intitolata “Il futuro del vino tra cambiamenti climatici, nuove opportunità nella produzione e aspettative dei consumatori” . Moderata da Franz Botrè, hanno partecipato: Stevie Kim, Luca Gardini, Luciano Ferraro, Oscar Farinetti, Joe Bastianich, Luigi Moio, Matilde Poggi, Walter Massa, Adua Villa, Luciano Pignataro, Andrea Gori, e il climatologo meranese professor Georg Kaser. E' proprio lui che ha aperto con il suo intervento con una serie di preoccupanti dati scientifici che confermano i due modelli di clima di Lee Hannah, climatologo di Conservation International. Questi studi che ipotizzano che le regioni vinicole più importanti del mondo, dal Cile alla Toscana, dalla Borgogna all’Australia vedranno diminuire le loro aree coltivabili dal 25% al 73% entro il 2050, e ciò costringerà i viticoltori a piantare nuovi vigneti in ecosistemi precedentemente indisturbati, a latitudini più alte o altitudini più elevate, eliminando le specie vegetali e animali locali. 
Attualmente, secondo Kaser, il mondo si sta indirizzando sul peggiore delle due proiezioni con impatti devastanti per la nostra vita e in particolare per la viticoltura. Anche un aumento di temperatura di 1,5 gradi avrebbe delle conseguenze gravi sulla coltivazione della vite e sulla qualità del vino, e non solo. Per questo motivo la società dovrebbe, secondo il professore, cambiare immediatamente le abitudini, altrimenti sarà il clima a cambiare la società in modo drastico. Tra le opinioni più significative dei relatori, è stata quella di Oscar Farinetti, patron di Eataly e produttore di vino. L’imprenditore ha sottolineato quanto sia importante cambiare il modo di vivere, ossia risolvere i problemi non con le regole ma con i sentimenti umani. Passare dal senso del dovere a quello del piacere. Compiere gesti responsabili, comportarsi bene nel rispetto della natura e di sé stessi. Per questo la sua azienda vitivinicola è stata convertita e certificata 100% biologica. Secondo Luciano Pignataro, giornalista, scrittore e gastronomo, la sensibilità sui temi ambientali e sulla salute rappresenta un valore aggiunto; secondo Matilde Poggi, presidentessa della Federazione dei Vignaioli indipendenti, la sostenibilità a tutto tondo fa coesistere la vigna con altre specie vegetali e infine, a parere del produttore Walter Massa, il clima cambierà ma i danni più grandi sono stati compiuti dagli uomini che snaturano il vino. 
Adua Villa, Sommelier e Masterclass, racconta il futuro del vino con i cambiamenti climatici partendo da una presa di coscienza. Non si deve fare critica ma cronaca, dice Adua, per sensibilizzare e mettere a disposizione informazioni che sappiano raccontare ciò che accade.
La comunicazione contemporanea deve essere sempre più una comunicazione etica, verso il sociale, deve cambiare.
In una società dove si naviga in superficie e non c’è più approfondimento si deve cercare di essere più immediati, concreti e pratici anche nella comunicazione.
Andrea Gori, Sommelier e Wine Influencer, fa un interessante riflessione sul vino che sarà e su come le grandi denominazioni d’Oltralpe hanno già provveduto ad attuare dei cambiamenti ampelografici per cercare di preservare i loro vini e la loro qualità, studiando l’utilizzo di altri vitigni che anche con temperature calde riescono a dare i risultati odierni.
Il vino cambia e per l’Italia è sicuramente una sfida.
Luca Gardini, miglior Sommelier del mondo e Wine Influencer, non è preoccupato per il futuro del vino, per lui ogni giorno è il futuro del vino, bisogna capire il vino e per capirlo bisogna berlo, il vino è divertimento, emozione e voglia di tornare.