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venerdì 26 ottobre 2012

Scialatielli al Lambrusco

Buongiorno!

Oggi parliamo del Lambrusco.
Prodotto principalmente nella provincia di Modena e Reggio Emilia, è uno dei pochi rossi (o rosé) frizzanti.
I DOC sono di quattro tipi: il Lambrusco rosso Salamino di Santa Croce, il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Reggiano, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro.
Il Lambrusco accompagna bene la cucina emiliana, le salsicce, la carne di maiale e i formaggi tipici come il grana e il parmigiano. 
Molto spesso lo si usa anche per cucinare e per preparare cocktail, a volte pure nella "vinoterapia" come trattamento estetico della pelle.

L'origine del nome, secondo alcuni, deriva da labrum (margine dei campi) e ruscum (pianta spontanea) a sottolineare la nascita del vitigno come pianta selvatica; altri invece sostengono derivi da labo (prendo) e ruscus (che punge al palato), con riferimento alle caratteristiche dei vini giovani, leggermente acidi e tannici. 

Una importante testimonianza arriva da Virgilio nelle Bucoliche che parla proprio della vitis lambrusca, facendone risalire l'esistenza a duemila anni fa.

Grandma Duck ha usato il Lambrusco per preparare una pasta. (da "Il vino nel piatto", ed. Gargantua&Pantagruel)

Ingredieti (3 persone):
280 gr di Scialatielli Verrigni
1 bicchiere di Lambrusco
pancetta tagliata a dadini
burro
1 cucchiaio di farina
olio evo
sale e pepe

Procedimento:
Soffriggere la pancetta nell'olio, salare e pepare.
In una padella antiaderente far sciogliere il burro e setacciarvi la farina, mescolare finché il composto sarà color nocciola, aggiungere il vino e mescolare a formare una cremina vinaccia.
Aggiungere la pancetta rosolata.
Lessare la pasta, scolarla e versala nella salsa rigirando per qualche minuto.