Buongiorno!
Si è presentato alla prima puntata di Bake Off Italia con "un neurone in più degli altri", dicendo che nella sua professione "fa tendenza". E ancora “Nel lavoro e nella vita sono estremamente esigente, ma se voglio dagli altri il meglio devo dare anche io il meglio, quindi devo avere una mente allenata e un fisico atletico. Non posso permettermi di sfigurare di fronte agli altri”,“Sono bravo a impiattare, sono molto attento, uso ingredienti di qualità e sono estremamente preciso come sul lavoro”. Emanuele Patrini ha senza dubbio carattere, è deciso, sicuro, competitivo, come tutti gli altri concorrenti vuole vincere e ci crede fino in fondo. Sui social diventa "il manager con un neurone in più", molti lo vogliono fuori da subito, tanti aspettano che cada in errore per attaccarlo, i più imparano a conoscerlo durante le puntate e...riescono a cambiare idea: Emanuele è un vincente! E ottiene quello che vuole, vive tutta l'avventura ed arriva in finale piazzandosi al terzo posto.
Trentottenne, manager di una multinazionale dove si occupa di consulenza nel mondo della sanità.
Laureato in farmacologia, un master in quality management dei servizi, dieci anni di ospedale di cui gli ultimi quattro passati ad occuparsi di rischio clinico ed ora da quattro dirigente in una multinazionale si occupa sempre di rischio clinico.
Ha scritto due libri per il Sole24ore, ma ha un sogno nel cassetto pubblicare un libro di cucina, perchè la cucina è la sua più grande passione "Cucinare per me è molto terapeutico mi aiuta a rilassarmi e a prendermi cura del mio io" dice Emanuele.
Quando hai deciso di partecipare a Bake Off Italia?
Ho sempre fatto dolci a livello amatoriale, a ottobre 2012 ho partecipato a Cuochi e Fiamme e, così, ho tentato con i provini e da lì tutto è iniziato.
Come è stata questa esperienza?
Senza dubbio bella, ci sono stati momenti di tanta tensione e tanto stress per la competizione che si era creata ma è bello mettersi in gioco, confrontarsi con gli altri e soprattutto con se stessi, superare ad esempio la timidezza dello schermo.
La competizione fra noi era onesta, trasparente e pura, non c'è mai stata rabbia, nervosismo o slealtà. Il gruppo era unito, vivevamo in un residence, io dividevo la stanza con Giorgio, e il nostro momento comune era la cena.
Quale è stata la tua peggior prova?
I momento critici per me sono stati due. Uno durante la prova bignè perché avevo 38 di febbre ed ho sbagliato a contare, ero davvero convinto di averne fatti, come avrei dovuto, 30 invece erano 25, la febbre mi aveva dato alla testa. L'altro momento difficile è stato con i biscotti di Natale dove ho dovuto fare strategia.
Dove invece ti sei sentito forte?
Senza dubbio con il tiramisù ero sereno e poi il dolce di Natale.
Quale sarebbe stato il tuo cavallo di battaglia in finale?
Una frolla al cacao con ganache di cioccolato e lamponi con cuore di lamponi freschi meringaggio al cacao e lamponi brinati
Come ti sei trovato con i giudici e la conduttrice?
Ho trovato la Parodi una perfetta padrona di casa, carina, gentile e ho apprezzato molto in lei il fatto che nei tempi morti stava con noi. Era veramente il filtro fra noi e i giudici.
Clelia è una signora di gran classe, con un palato delicato ma sopraffino.
Knam aveva il ruolo da duro ma era pasticcere tecnico, era severo ma con giudizio, ci ha sempre criticato in maniera costruttiva ed era spiritoso nei tempo morti. Lui ha un palato diverso, deciso e speziato.
E i tuoi compagni di avventura?
Con gli altri concorrenti c'è stato un bel rapporto, eravamo tutte persone molto spiritose, serie e educate. Ho legato di più con Madalina Elena e Andrea. Anche con Marilena e Giorgio ho avuto bei scambi di riflessione con Giorgio perchè era mio compagno di stanza e di sera ci confrontavamo sulla giornata passata, con Marilena perchè ha il mio stesso percorso manageriale e ci confrontavamo sulle strategie da adottare.
Seguendo i social durante le puntate come ti sei visto descritto?
Il più bel commento l'ho visto subito dopo la prima puntata su un articolo di Aldo Grasso dove mi citava con Elena come il concorrente più promettente.
Dai tweet esce un personaggio deciso, determinato, a volte snob, un personaggio ostico ma alla fine ho avuto tanti complimenti da persone che mi dimostrano affetto e dispiacere per la mancata vittoria. Penso di essere partito in un modo e poi la mia fama ha subito una evoluzione in positivo.
E ora cosa farai?
Non aprirò una pasticceria, non è il mio genere. Mi piacerebbe rifare un programma di cucina e lavorare nel mondo dell'editoria, o come consulente alimentare, o per riviste di dolci.
Per ho iniziato una collaborazione con Kitchen a Milano dove terrò corsi di cucina a tema.
Cosa è cambiato dopo Bake Off Italia?
Le persone mi riconoscono, mi fermano, mi fanno i complimenti e questo mi piace e mi sorprende allo stesso tempo. Vi racconto un aneddoto carino: il 31 dicembre sono andato a fare la spesa per il cenone che avevo organizzato con amici. Aveva decido di fare la millefoglie di salmone. Una signora mi riconosce, mi ferma e mi chiede se ho vinto (la finale non era ancora stata trasmessa ed io l'ho lasciata senza risposta), mi chiede cosa ci faccio al supermercato ed io le spiego che ho ospiti e le dico cosa voglio cucinare e le dico gli ingredienti che sto cercando. Riprendo a fare la spesa e la ritrovo dopo poco in altra corsia "Ho preso tutti gli ingredienti, stasera faccio anche io la millefoglie al salmone" questo mi ha riempito di gioia.
Una cosa che non cambierà è il mio blog che ad oggi è ancora il mio biglietto da visita e non morirà mai. Ho deciso di aprire "Cravatte ai fornelli" perchè spesso amici e colleghe mi chiedono come faccio questo o quel piatto, è un mettere nero su bianco parte della mia vita.
Quando ho intervistato Madalina lei mi ha detto che ha legato molto con Emanuele perchè è una persona di cuore e solare, se sei triste lo chiami e lui ti mette allegria. Beh io posso confermare che Emanuele ha tanta positività e bontà, ho appena avuto un incidente in auto e lui non passa giorno che non mi chieda come va..non ci rimane che dire...in bocca al lupo Ema!