Buongiorno!
E' terminata ieri la mia personale seconda edizione al Merano WineFestival come blogger della GourmetArena.
Tante le cose da raccontarvi, tante le fotografie da mostrarvi.
Inizierei da quando si sono aperte le porte del Kurhaus, il palazzo liberty situato nel centro di Merano che ospita da sempre la manifestazione legata al vino e non solo.
Il venerdì, primo giorno del Merano WineFestival, è dedicato come tradizione a bio&dynamica, ovvero la selezionata rassegna di cantine che praticano viticoltura biologica, biodinamica e/o naturale. La rassegna, nata nel 2005, è giunta quest’anno alla nona edizione, presenta al pubblico ben 60 vignaioli, italiani ed europei, che hanno scelto di coltivare le loro vigne e produrre i loro vini lavorando “secondo natura”, o seguendo la filosofia steineriana, ma sempre con l’obiettivo primo di salvaguardare e valorizzare il territorio attraverso l’adozione di una viticoltura sostenibile e rispettosa della natura.
Considerata la mia passione per le etichette, ho pensato di crearmi i giri di degustazione partendo proprio dalle etichette che più mi hanno colpito.
La prima che vedete è Corte Bianca, una nuova casa vinicola della Franciacorta dallo stile squisito e raffinato, cremoso e vicino ai lieviti. L'etichetta è preziosa e semplice.
Con questa etichetta andiamo Bassano Del Grappa, 121 b.c. è la prima data dove si presume si sia bevuto il vino grazie a Plinio il Vecchio che al matrimonio della figlia ha servito agli ospiti una bevanda di oltre 40 anni. E' un vespaiolo in purezza.
Saèppolo è il giovane tralcio di vite, questo è un vino ultimo nato in azienda di Podere Giocoli e celebra anche la nascita di un nipote. Il quadro in etichetta è di Venturino Venturi, artista toscano.
Siamo sempre da Podere Giocoli, in toscano quando una cosa piace un mondo, tanto, si dice "Mi piace un fottio", da qui l'etichetta per questo vino che piace molto ai titolari.
Tenuta Caiarossa lancia il new look per le sue etichette, la classica testa di Caiarossa, forse ritrovata in zona Volterra, viene rilanciata nei colori.
Auriel prende un disegno di Dario Fo per l'etichetta della sua barbera: la danzatrice fra cielo e terra, questo perché il lavoro in vigna è movimento armonico.
Sulle etichette di Corvezzo c'è poesia "perché il vino e la poesia hanno in comune l'arte e lo straordinario ingegno dell'uomo". Ogni etichetta ha due righe in rima a ricordarlo.
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