Da quanto tempo mi seguite? Il mio primo post risale al 7 marzo 2011 ed era la ricetta di una torta di riso e mele. Ve lo ricordate? (Mamma mia che vergogna ahahahah)
Fra tre mesi il mio blog compirà sette anni e io anticipo la classica "crisi del settimo anno". No, no...nessuna paura, sono solo riflessioni che portano a cambiamenti.
Sì, cambiamenti. Mi sembra un buon giorno oggi per parlarne.
Il più grande spreco nel mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare.
(Ben Herbster)
Era il 2013 quando ho deciso che da HR Specialist dovevo diventare food blogger. Perché? Perché non avevo più stimoli in un lavoro che facevo da dodici anni, non crescevo più professionalmente e non c'era un futuro roseo con la crisi economica che aveva colpito il lavoro. Mi alzavo, raggiungevo un ufficio e facevo passare le 8 ore...che spreco!
Cosa ci vedevo invece nell'esser food blogger? Mah, da esperta del mondo del lavoro avevo individuato un settore non colpito dalla crisi. Tutti mangiano e tutti mangeranno sempre, chi bene, chi male...ma per vivere è da fare. Tutti a fine lavoro fanno o un aperitivo defaticante o una cena rilassante. Tutti, nel bene e nel male, vedono nel cibo un momento di aggregazione. "E allora io vado...ho sempre avuto la passione e poi alla fine dopo la laurea avrei potuto prendere la strada del giornalismo quindi...perchè non tentare?" Oggi posso dire felicemente "Brava, azzardo riuscito".
Ho fatto una lunga gavetta da prezzemolina, ho fatto tutte le cose che ancora oggi le blogger nascenti fanno per emergere, ma ho anche fatto delle riflessioni ulteriori tipo "Con lo zafferano che mi dai, seppur costoso e definito oro giallo, non posso andare in banca a pagarmi il mutuo" "Qui è una giungla, devo fare la differenza".
Ed ecco lo scatto ad un ulteriore cambiamento. Non so cucinare come le top, io so scrivere e so parlarne. Non diventerò mai giornalista, ma posso dar voce a ciò che vivo.
Se devo tirare le fila di questi ultimi quattro anni, beh, di gavetta ne ho fatta, di corsi pure, di esperienza non parliamone. Non vi sto dicendo che sono arrivata, quello mai! Chi si ferma è perduto, vi sto solo dicendo che sono cambiata, sono cresciuta e c'è un'ultima cosa che mi manca per ben svoltare. Eh sì, il mio cruccio.
Quando ho aperto il blog non sapevo nemmeno cosa fosse, figuriamoci se ero in grado di dare un nome alla creatura. Ho scelto "Dolcezze di Nonna Papera" perché i miei amici mi chiamavano così, ai tempi cucinavo più di adesso, per divertimento e per quel senso di accoglienza e festa che ho sempre avuto a casa mia. Ma quante Nonna Papera conoscete voi? Infinite, ed erano per la maggior parte nate prima di me. Uff, cambiare nome ad un blog non si può fare e quindi...e quindi segui il cambiamento naturale della tua professione.
Io non sono una food blogger che cucina (lo avete capito nel momento in cui sono subentrati gli chef a cucinare al posto mio), io sono una blogger (perché ho un blog), sono influencer e sono sulla carta una Social Media Marketing Manager ed è questo che mi fa pagare il mutuo a fine mese.
Tutto per dirvi che, il mio blog rimarrà sempre, le ricette il mio chef le farà sempre, continuerò qui a parlarvi di cibo e vino perché questa è la mia creatura e da qui è partito tutto...ma ... a breve uscirà il mio nuovo sito professionale "Alessia Bianchi" e lì ritroverò finalmente la mia identità. RIPETO...senza rinnegare nulla di qui e senza abbandonare nulla. In fondo sono quasi due anni che ho la Partita Iva e sono SMM...è il momento di farvi capire che c'è stata una importante evoluzione professionale...un cambiamento.
Cosa ci vedevo invece nell'esser food blogger? Mah, da esperta del mondo del lavoro avevo individuato un settore non colpito dalla crisi. Tutti mangiano e tutti mangeranno sempre, chi bene, chi male...ma per vivere è da fare. Tutti a fine lavoro fanno o un aperitivo defaticante o una cena rilassante. Tutti, nel bene e nel male, vedono nel cibo un momento di aggregazione. "E allora io vado...ho sempre avuto la passione e poi alla fine dopo la laurea avrei potuto prendere la strada del giornalismo quindi...perchè non tentare?" Oggi posso dire felicemente "Brava, azzardo riuscito".
Ho fatto una lunga gavetta da prezzemolina, ho fatto tutte le cose che ancora oggi le blogger nascenti fanno per emergere, ma ho anche fatto delle riflessioni ulteriori tipo "Con lo zafferano che mi dai, seppur costoso e definito oro giallo, non posso andare in banca a pagarmi il mutuo" "Qui è una giungla, devo fare la differenza".
Ed ecco lo scatto ad un ulteriore cambiamento. Non so cucinare come le top, io so scrivere e so parlarne. Non diventerò mai giornalista, ma posso dar voce a ciò che vivo.
MANGIO, BEVO E TE LO RACCONTO.
Quando ho aperto il blog non sapevo nemmeno cosa fosse, figuriamoci se ero in grado di dare un nome alla creatura. Ho scelto "Dolcezze di Nonna Papera" perché i miei amici mi chiamavano così, ai tempi cucinavo più di adesso, per divertimento e per quel senso di accoglienza e festa che ho sempre avuto a casa mia. Ma quante Nonna Papera conoscete voi? Infinite, ed erano per la maggior parte nate prima di me. Uff, cambiare nome ad un blog non si può fare e quindi...e quindi segui il cambiamento naturale della tua professione.
Io non sono una food blogger che cucina (lo avete capito nel momento in cui sono subentrati gli chef a cucinare al posto mio), io sono una blogger (perché ho un blog), sono influencer e sono sulla carta una Social Media Marketing Manager ed è questo che mi fa pagare il mutuo a fine mese.
Tutto per dirvi che, il mio blog rimarrà sempre, le ricette il mio chef le farà sempre, continuerò qui a parlarvi di cibo e vino perché questa è la mia creatura e da qui è partito tutto...ma ... a breve uscirà il mio nuovo sito professionale "Alessia Bianchi" e lì ritroverò finalmente la mia identità. RIPETO...senza rinnegare nulla di qui e senza abbandonare nulla. In fondo sono quasi due anni che ho la Partita Iva e sono SMM...è il momento di farvi capire che c'è stata una importante evoluzione professionale...un cambiamento.
Le abitudini sono come una fune. Ne intrecciamo un trefolo ogni giorno e ben presto non riusciamo più a spezzarla.
(Horace Mann)
Questa frase di Mann non trova d'accordo me, ma molti miei amici.
Fermo restando che le brutte abitudini necessitano di tagli immediati, vi dico come la penso.
Io le abitudini le vedo come dei punti fermi. Nella vita personale come nella vita professionale.
Così come si mangia con coltello e forchetta seduti composti a tavola, o così come si beve una birra fresca d'estate dopo una lunga calda giornata.
O così come l'Anno Nuovo arriva il 1 Gennaio, i denti si lavano con lo spazzolino e dentifricio, la doccia si fa in piedi e il bagno si fa seduti nella vasca.
Ecco, questi sono esempi banali di abitudini.
Per me ce ne sono altre ben salde nella mente e soprattuto nel cuore. Le amicizie. Quelle si coltivano e si vivono con piccoli gesti che forse possono sembrare monotoni e ripetiti, ma che per me ogni volta sono diversi. Per me queste abitudini non sono funi che non si spezzano, ma funi che tengono ben saldi altri valori.
Le amicizie mi hanno salvata in un momento triste e le amicizie ci sono sempre (non come l'amore...con tutto il rispetto per l'amore che vivo).
Quindi, mi chiedete di cambiare? No...io qui non cambio, mi spiace. Io qui guardo gli altri cambiare e...aspetto.
Cosa c'entra con il blog? Beh, forse nulla, ma stavamo parlando di cambiamenti e se cambi vita professionale e la fai come la mia, piena di incontri giornalieri, ti fermi a riflettere anche su questo.
Questa frase di Mann non trova d'accordo me, ma molti miei amici.
Fermo restando che le brutte abitudini necessitano di tagli immediati, vi dico come la penso.
Io le abitudini le vedo come dei punti fermi. Nella vita personale come nella vita professionale.
Così come si mangia con coltello e forchetta seduti composti a tavola, o così come si beve una birra fresca d'estate dopo una lunga calda giornata.
O così come l'Anno Nuovo arriva il 1 Gennaio, i denti si lavano con lo spazzolino e dentifricio, la doccia si fa in piedi e il bagno si fa seduti nella vasca.
Ecco, questi sono esempi banali di abitudini.
Per me ce ne sono altre ben salde nella mente e soprattuto nel cuore. Le amicizie. Quelle si coltivano e si vivono con piccoli gesti che forse possono sembrare monotoni e ripetiti, ma che per me ogni volta sono diversi. Per me queste abitudini non sono funi che non si spezzano, ma funi che tengono ben saldi altri valori.
Le amicizie mi hanno salvata in un momento triste e le amicizie ci sono sempre (non come l'amore...con tutto il rispetto per l'amore che vivo).
Quindi, mi chiedete di cambiare? No...io qui non cambio, mi spiace. Io qui guardo gli altri cambiare e...aspetto.
Cosa c'entra con il blog? Beh, forse nulla, ma stavamo parlando di cambiamenti e se cambi vita professionale e la fai come la mia, piena di incontri giornalieri, ti fermi a riflettere anche su questo.
Se non cambiasse mai nulla, non ci sarebbero le farfalle.
(Anonimo)
Questi ultimi 365 giorni mi hanno regalato altre emozioni che mai mi sarei aspettata. Una famiglia. E le farfalle sono per la piccola di casa che è cambiata nei miei confronti in una maniera che mai mi sarei aspettata.
Non voglio star qui ora a smielare il post...volevo solo citare il terzo cambiamento.
Non ne ho altri, mi pare...in realtà questi tre sono fatti di tanti altri piccoli eventi che hanno portato a.
Ci tenevo a far due chiacchiere con voi, non le facciamo mai qui, ma il 2018 sarà diverso vedrete. Capirete sempre di più de @lalessiuccia.
Ricapitolando, ci vedremo ancora qui, ma ci vedremo presto anche di là (vi darò l'indirizzo, non vedo l'ora). Chiamatemi blogger, influencer o Social Media Manager, ma chiamatemi sempre Lalessiuccia. Se siete nella schiera dei miei amici e lo sarete sappiate che non vi lascerò mai e...tanti auguri di Buon Anno Nuovo da tutti noi (Lalessiuccia, lo chef e i bimbi).
Il motto del 2018?
Troppa gente si occupa dei sensi unici e dei sensi vietati, senza mai mettersi in cammino.