domenica 30 ottobre 2011

La rusumada!

Buongiorno!

Oggi voglio tornare un po' alle mie origini ed alla mia cucina laghee.
In questi giorni ho letto "Portami al lago" di Giuseppe Guin, un giornalista scrittore che vive al mio paesello, Faggeto Lario.
"Portami al lago" si inserisce nella trilogia iniziata con "L'amore imperdonabile" e proseguita con "Io ti aspetto qui".


La perfida beghina Gloria, confidente della perpetua di don Gervaso, e il maresciallo Calogero Spina, chiamato il Panza. La giovane contessa dentro la Villa Pliniana e il selvatico spaccapietre, detto il Gobbo, in una antica cava di pietre. Ma anche la sarta Clotilde, con i suoi abiti troppo audaci, il Terz, con la vecchia Inglesina da pescatore, e quella pettegola della Maria del Bagatt. Il frate Smilzo, la Jolanda Barbisa, la riva delle sette streghe e quella luce sempre accesa, nel casolare del Sebastiano. Sono i luoghi e i personaggi che animano un piccolo paese, sulle rive del lago di Como, Faggeto Lario negli anni '50. E' in quel mondo che nasce la segreta e travolgente storia d'amore di Elisa Vanelli, la donna della locanda del Nibbio.
Lei, la bella Lisa, sceglie di cambiare il corso del proprio destino, ma le rimane un sogno.
Leggere mi piace, leggere della mia terra, mi piace ancora di più. Sono stata catturata pagina per pagina da questo romanzo, che narra vizi e virtù d'altri tempi.

E passato del tempo dall'ultima mia ricetta laghee postata.
Con la speranza che il tempo questo week end sia clemente e che si possa fare una bella passeggiata all'aria aperta, o che comunque si possa praticare un po' di sport anti stress lavorativo, vi propongo un'idea per la prima colazione o per la merenda sostanziosa: la Rusumada.
Si tratta di una bevanda ricostituente e si prepara montando l'albume a neve e unendolo al tuorlo sbattuto con lo zucchero e aggiungendo poi il vino (c'è chi lo sostituisce con il marsala).



Prima di una faticosa camminata in montagna è un'ottima colazione, naturalmente non ho messo il vino, con il vino è ottima a merenda.
Mi ricordo che da piccola, la domenica generalmente, mio papà faceva colazione con me a base di Rusumada, lui rigorosamente con il vino, io nella versione soft, oppure con mia nonna a merenda. C'è stato anche un periodo che la sera mangiavo solo questo.
Mi piace pensare che nella locanda del Nibbio, la Lisa, la mangiasse a colazione con un po' di pane secco.

E, per augurare a tutti voi un buon fine settimana rilassante in filosofia laghee, vi lascio uno scorcio del lago di Como catturato dalla finestra di casa mia!


Un abbraccio!


Con questa ricetta partecipo fuori concorso al contest di Serena
 
partecipo al contest di Anna
 

e al blogcandy di Cran


 
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