Buongiorno!
Durante la mia visita a Cibus sono stata invitata da Grana Padano per #sosfoodblogger.
Un incontro-evento alla fiera di Parma con lo scopo di creare una proficua sinergia per comunicare al meglio la qualità dei prodotti a denominazione di origine e chiarire ogni dubbio ai consumatori spesso confusi da disinformazione studiata ad hoc per fini commerciali da marchi similari.
In qualità di ambasciatori del gusto siamo stati suddivisi in tre gruppi ciascuno dei quali ha seguito un itinerario. Girando fra i vari produttori abbiamo potuto ascoltare ciò che i responsabili dei relativi Consorzi di Tutela avevano da raccontarci.
Ho appreso la storia, ho scoperto le caratteristiche, le peculiarità e gli abbinamenti possibili in cucina, di ogni prodotto, concentrandomi sulle olive da mensa e sul prosciutto di Parma.
Al termine del nostro mini tour abbiamo partecipato ad un'analisi sensoriale guidata da Paolo Paris del Consorzio del Grana Padano. Paris gira il mondo con gli chef per spiegare al consumatore e al professionista tutte le informazioni necessarie per trattare il prodotto.
La verticale di Grana Padano verteva su tre diverse stagionature: una da 10, una da 18 e una da 36 mesi.
Spezza, annusa e gusta...questi in breve i passaggi sostanziali per arrivare a capire come il Grana 10 mesi visibilmente compatto, fino ad arrivare al 36 mesi visibilmente più "sabbioso" e a scaglie, si differenziano per colore, profumo e persistenza.
“Grana Padano, da Cibus, lancia un messaggio forte a tutti consumatori: pretendete la qualità e le informazioni per scegliere in trasparenza cosa acquistare. La mancanza in etichetta della dicitura che indica il luogo di produzione unita ai nomi di fantasia italiani e all'utilizzo della scritta 'Gran', contribuiscono infatti a disorientare il consumatore e purtroppo tutto questo, per le leggi comunitarie, è legittimo”.
Nicola Cesare Baldrighi, Presidente del Consorzio Grana Padano, si è espresso così a margine dell’inaugurazione di Cibus.
“Dietro ogni prodotto DOP e IGP – aggiunge Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio Grana Padano – ci sono persone che lavorano con impegno e passione per garantire prodotti sani e di qualità, seguendo scrupolose regole e attenendosi a severi controlli. Una sorta di patto con il consumatore per offrire il meglio del made in Italy”.
“Insieme ad AICIG – prosegue Berni – combattiamo da sempre, in ogni sede preposta e ad ogni livello istituzionale, la piaga delle imitazioni e delle contraffazioni dei prodotti DOP e IGP che, a causa di leggi troppo blande, penalizzano in maniera pesante i consumatori e le aziende produttrici. Un danno economico che solo per il Grana Padano vale 1 miliardo di euro, 700 milioni all’estero e 300 milioni in Italia. Quest’anno, a CIBUS, abbiamo scelto di unirci ad AICIG e ad altri consorzi di tutela in uno spazio comune per raccontare la qualità garantita in modo ancora più forte e coeso”.
“Fare qualità costa – conclude Stefano Berni – basti pensare che solo per le attività di controllo e vigilanza alla produzione, Grana Padano nel 2013 ha investito circa 7 milioni di euro per oltre 10 mila controlli, garantendo qualità e sicurezza del prodotto in coerenza con i valori propri del Grana Padano e nel rispetto dei consumatori che gli danno fiducia. Agli amici della stampa, ai food blogger, agli operatori dell’informazione, ai portatori di interesse, desidero rivolgere un appello: aiutateci a non vanificare la serietà e la competenza di un sistema che lavora da sempre per offrire qualcosa di veramente buono e stimolate i consumatori a pretendere di sapere sempre cosa stanno acquistando”.
A conclusione un cooking show dello chef Stefano Cerveni che ha cucinato per noi.