sabato 7 novembre 2015

Anche voi scegliete il vino in base all'etichetta? Ecco la mio Bio&Dynamica

Buongiorno!


Ieri al Merano Wine Festival era giornata di Bio&Dynamica, la selezionata rassegna di cantine che praticano viticoltura biologica, biodinamica e/o naturale. La rassegna, nata nel 2005, presenta al pubblico i vignaioli che hanno scelto di coltivare le loro vigne e produrre i loro vini lavorando “secondo natura”, o seguendo la filosofia steineriana, ma sempre con l’obiettivo primo di salvaguardare e valorizzare il territorio attraverso l’adozione di una viticoltura sostenibile e rispettosa della natura. Rudolf Steiner fu l'ispiratore dell'agricoltura biodinamica che si propone di produrre in modo sostenibile e nel rispetto dell'ecosistema terrestre. Questi vini, i sistemi della cura dei terreni, della vite e della lavorazione dell'uva sono una risposta importante per tutti coloro che oggi chiedono sempre maggiore rispetto della natura e della cura in tutti i passaggi della lavorazione delle uve.
Cosa ho fatto io durante questa giornata? Ho degustato? No, nemmeno uno. Ho optato per il mio ormai consueto giochino "A caccia di etichette!". 
Chi mi legge conosce la mia passione per le etichette e la mia filosofia del scegliere il vino in base all'etichetta. Ci siamo già chiesti "Quanto è importante un'etichetta su una bottiglia?" e io vi ho già dato la mia risposta.
Per me l'etichetta è il biglietto da visita di un vino, dall'etichetta si capisce subito lo stile della cantina,   le scelte aziendali che ci sono dietro al "semplice" gusto del vino.
Del resto, la massaia, la signora Maria di turno che viene mandata a comprare il vino per il pranzo o la cena, il ragazzino senza nozioni di enologia che vuole far bella figura presentandosi a cena con una buona bottiglia, chi di base non si intende di vino, ma vuole comprarne uno, come sceglie? Guardando  l'etichetta che più ispira, senza dubbio.
Un'etichetta ti rimane impressa, un'etichetta è uno scatto di memoria, non ricorderò magari il sapore e le caratteristiche del vitigno, la gradazione, la persistenza o il perché mi era piaciuto quel vino, ma ricorderò sicuramente l'etichetta.
Ognuno poi ha i suoi gusti. Io scelgo le etichette dalla linea pulita, dall'immagine semplice, ma con il chiaro messaggio, dal nome simpatico, dalla frase accattivante.
L'anno scorso era andata così. E quest'anno? Ecco la mia top ten.
La prima che vedete è di Baracchi Winery e l'ho scelta perché quando vedi un falco non sbagli, la cantina è quella.


Arshura 13, dell'Azienda Agricola Valter Mattoni, perché il messaggio è chiaro: "Hai l'arsura (hai la bocca asciutta, hai sete)? Eccomi, bevimi!". Poi se avete iniziato a bere la bottiglia e il livello del vino è sceso sotto il livello della lettera h, iniziate a vederci mosso. Semplice e simpatica.


Cruàra del Borgo Giulia l'ho scelta perché la donna sull'etichetta ti ricorda che bere vino fa bene e mantiene la pelle giovane, infatti con le cellule staminali delle loro viti hanno fatto una crema di bellezza. Anche questa simpatica e con chiaro marketing.


La Cantina di Pizzolato con Il Barbarossa. Questa la conoscevo già e mi ricordavo che il nome deriva dalla barba rossa che per generazioni hanno avuto i titolari.


Il bufalo, mi ha colpito il bufalo. A Paestum è pieno di bufali in vigna e loro gli hanno dedicato tanto di etichetta e frase sopra "Ho visto un bufalo tra le vigne ed ho bevuto vino. Ho visto un bufalo tra le vigne e lui ha visto me". Segno distintivo di un territorio e di una tradizione come quella della zona di Paestum e di tutto il Parco del Cilento, il bufalo dove non t’aspetti diventa il simbolo grafico e moderno dell’azienda «San Salvatore 1988»


Stessa scelta per La Lepre, a Diano d'Alba ce ne sono molte in vigna e Fontanafredda ha dedicato loro un vino.


Un'opera artistica di Ercole Pignatelli che trovate riprodotta nel centro di Lecce.




La Fattoria Lavacchio con Ludié. Pizzo nero in velluto su bottiglia nera opaca per custodire la longevità del vino di una vigna del 1963 di Sangiovese.


La Podere San Cristoforo e la loro magnum che hanno messo all'asta benefica a favore dei bambini, Wine for Smile, un'asta per un sorriso.


Quota 101, come i metri sopra il livello del mare in cui si trova la vigna in provincia di Padova.

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