Buongiorno!
Mi avete seguita sui social settimane fa con l'hashtag #oasi2015 e oggi sono a raccontarvi qui ciò che è stato a Bari in quei giorni.
Iniziamo con il dire che l'obiettivo di OASI, il Salone dell'Ulivo, dell'Ambiente, della Salute e dell'Innovazione, è stato raggiunto.
Nei giorni della manifestazione che si è tenuta in Fiera del Levante dal 24 al 26 aprile, sono riusciti a puntare i riflettori sull’albero di ulivo e su tutte le sue declinazioni, coinvolgendo non solo la filiera dell’olio ma anche quella sociale e culturale.
I numeri lo hanno dimostrato: nella tre giorni 8000 visitatori, con 1000 scolari solo il primo giorno, 80 espositori, più di 30 eventi. Con una incisiva presenza web: sul sito, una media di 1000 accessi al giorno nell’ultima settimana; su Facebook, 1400 like, 200 post caricati e info fornite in tempo reale.
Alessandro Ambrosi, presidente della Camera di Commercio di Bari, è molto soddisfatto dei risultati ottenuti dall'iniziativa in partnership fra l’ente camerale barese e l’assessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, col contributo tecnico del CIBi e la collaborazione di Unioncamere Puglia e Fiera del Levante e afferma che "Oasi è stato il primo evento in Puglia interamente dedicato alla pianta e ai suoi frutti, dall’impiego alimentare a quello cosmetico e artistico".
“Facendo fronte comune" aggiunge l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni "siamo riusciti a trasformare il momento di debolezza del comparto, a causa della Xylella, in un punto di forza. La manifestazione ha incarnato la Puglia migliore, la Puglia che reagisce, a livello istituzionale con azioni e misure specifiche, anche per dimostrare che la qualità del nostro olio resta la migliore. Sottolineando, con la grande affluenza di pubblico, il senso di unità e di appartenenza a una terra che affida da sempre la sua storia ma anche il suo domani a una pianta simbolo, all’albero per eccellenza”.
Il Salone, su uno spazio espositivo di 2400 mq, ha declinato i sui contenuti in dodici aree tematiche: “OASI" ottolinea Nino Paparella, presidente del CIBi "ha coinvolto tutti: il pubblico professionale, ossia olivicoltori, frantoiani e tecnici agronomi giunti anche da altre regioni del Sud, ma anche famiglie e bambini. Si è partiti con le premiazioni internazionali del Premio Biol e la giornata dei mille scolari del progetto BiolKids, avviando in parallelo i molti incontri tematici: da quello sull’emergenza Xylella, che ha fatto il punto sulle azioni comunitarie e nazionali ormai improrogabili, al Patto Città Campagna in ambito ambientale e paesaggistico in lancio a Bari; dal binomio innovazione e giovani agricoltori, agli aggiornamenti su nuova Pac e Psr Puglia; dalla cosmesi in chiave salutistica, analizzata dai pionieri del settore, all’approfondimento sull’olivo nelle religioni monoteiste”.
A completare il ricco quadro delle attività, i seminari sull’etichettatura, sulla sicurezza, sulla formazione professionale e i focus group sul marketing olivicolo; i press tour per la stampa, i corsi per assaggiatori d’olio in collaborazione con l’Ifoc e gli incontri di avviamento all’assaggio aperti ai profani, le performance info-didattiche di Pino Africano, i vari momenti di spettacolo con il gruppo Terrae, il cantastorie Tonino Zurlo, l’attore e agricoltore Nicola Conversano. E ancora, le analisi in diretta degli oli da cucina portati da casa dai visitatori, la neonata biblioteca aperta GiUlivi Lettori, gli spettacoli e le animazioni – dai burattini del Granteatrino alla ContTurBand -, i colorati laboratori di educazione sostenibile per bambini e famiglie, i continui cicli di showcooking e degustazioni - anche grazie a chef e studenti dell’Istituto Majorana - che hanno coinvolto i visitatori, tra aromi e sapori della terra di Puglia, esaltati nell’affollata mostra mercato dei produttori biologici locali legati ai gruppi di acquisto solidale.
Per Ugo Patroni Griffi, presidente della Fiera del Levante, “si è dunque trattato di una specializzata a tutti gli effetti, un passo importante anche per il rilancio della Fiera. E’ stato piantato il seme di una piattaforma per lo sviluppo non solo del comparto olivicolo ma, attraverso di esso, di tutto il territorio pugliese, ripartendo dall’albero simbolo della nostra storia, e soprattutto hanno lavorato benissimo insieme istituzioni, produttori, associazioni e consumatori”.
Alla fine dei due giorni, i riflettori si sono accesi sulla croce che gli olivicoltori pugliesi stanno portando giocoforza sulle spalle. Si è discusso di lotta alla Xylella.
Nell’incontro si è partiti da alcune domande: quali i possibili rimedi al terribile batterio che uccide gli ulivi? Gli esperti del settore si affidano alle risposte della comunità scientifica e tracciano la strada da seguire. Il presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale UE, Paolo De Castro, è intervenuto in videoconferenza da Londra, sgombrando il campo dagli equivoci: “La Xylella è un batterio da quarantena, soggetto a regole internazionali e a tal proposito le direttive europee parlano chiaro, imponendo l’eradicazione. Il nostro compito è quello di combattere il vettore del batterio, di circoscrivere il problema e in effetti non esiste un rischio di epidemia oltre la zona già colpita. L’Unione Europea ha tre obblighi da assolvere: bloccare l’importazione di specie ornamentali provenienti da zone pericolose, finanziare la soprattutto dal Sud America, tutelare gli agricoltori attraverso la concessione di un ristoro, intensificare la ricerca per aumentare il livello di conoscenza”.
Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia, ha lanciato un appello al Governo italiano: “Nonostante la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale sia partita un anno fa – ha precisato – non abbiamo ancora ottenuto la modifica della legge nazionale, che darebbe ossigeno agli agricoltori. Occorre una dotazione finanziaria ad hoc, destinata esclusivamente all’emergenza ‘Xylella fastidiosa’ nel Fondo di solidarietà nazionale, per i danni diretti e indiretti a carico delle quasi 7mila aziende colpite dal batterio. Sul fronte della ricerca a breve partirà una campagna per favorire la raccolta fondi”.
Tutte le foto ufficiali scattate durante il press tour le trovate qui.
Io cosa posso dirvi di più del tour se non che come sempre ho ricevuto una calorosa accoglienza ed ho avuto modo di assaggiare, oltre all'olio, altri tipici piatti del posto.
Oltre ad aver girato Bari, ho visitato il Museo dell'Olio Terre di Traiano a Torre di Bocca ad Andria. Ho scoperto con piacere il progetto lattosio free di Tecnoblend e le germe di grano di NovelBread.
Questi alcuni piatti degustati da Antichi Sapori a Montegrosso