Buongiorno!
Oggi vi racconto di quel giorno in cui mi telefonarono e mi dissero "Ciao, ti va di andare al Salone del Gusto a Torino e di farci da inviata speciale LifeTaste TV?". E del giorno dopo in cui mi ritelefonarono e mi fecero un corso accelerato per diventare la perfetta inviata speciale.... e del giorno in cui io partii e mi ritrovai un operatore ad aspettarmi ed un microfono in mano (da posizionare al secondo bottone di una giacca da chef o tra il primo e il secondo di una camicia..."e questa che ha la maglietta??").
E’ terminata ieri la decima edizione del Salone del Gusto e Terra Madre ed è terminata la mia mission per il servizio di LifeTaste TV (speriamo non sia ogni due anni come il Salone!!!!), la Web TV dedicata all’enogastronomia italiana in tutte le sue sfumature "una struttura giovane, dinamica e sempre sul pezzo".
La mia giornata da inviata speciale ha avuto un inizio molto stressante in mezzo al traffico autostradale e a quello di Torino che per cinque giorni è stata invasa dagli appassionati del food che non si sono lasciati sfuggire l’appuntamento goloso. Diciamo pure che anche il ritiro del biglietto e il superamento dei tornelli, seppur con in mano un ingresso stampa, è stato più che da signorina buonasera da centroavanti di sfondamento. Ma sono entrata, con quei 30 minuti di ritardo al primo appuntamento, ma entrata.
La prima intervista al Salone del Gusto (evento organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, che quest’anno, in vista dell’Expo 2015, ha proposto riflessioni sulla tutela della biodiversità) mi attendeva alla Piazza della Pizza, dove Contadi Castaldi era presente con i suoi vini accanto alle creazioni dei maestri pizzaioli della Associazione Verace Pizza Napoletana: Attilio Bachetti, Francesco Cassiano, Cristiano De Rinaldi, Roberto Di Massa, Salvatore Gatta, Giovanni Improta, Enrico Lombardi, Ciro Salvo, Salvatore Santucci, Corrado Scaglione, Domenico Scola, Gino Sorbillo, Paolo Surace, Guglielmo Vuolo.
D'istinto avrei preso un bicchiere di Saten o di Brut Franciacorta per brindare con l'amica Teresa al mio riuscito ingresso, di riflesso ho iniziato a fotografare Oliviero Toscani che presentava per la prima volta il progetto “Tu vuò fa’ il Napoletano”.
Il fotografo racconta in ottanta scatti e in ottanta interviste l’essenza di un mestiere che ha portato nel mondo il volto più autentico dello stile di vita italiano. “Nella pizza Oliviero Toscani ha visto il più bell’esempio di Made in Italy, la sintesi migliore del concetto di design. È questo il mondo di valori nei quali si riconosce Contadi Castaldi, nella convinzione che il vino italiano oggi più che mai possa svolgere l’importante ruolo di custodire e divulgare un diritto al piacere che è al contempo salvaguardia del territorio, cultura condivisa e stile di vita”.
Non è mancato un assaggio di pizza per ridarmi la carica e per iniziare il mini tour al Mercato con oltre 1000 espositori, produttori dei Presìdi e delle Comunità del cibo provenienti da più di 100 Paesi.
Servono proprio scarpe comode per girare i tre padiglioni del Lingotto che ci hanno accompagnato in un viaggio nella produzione alimentare e nella cultura gastronomica italiana e l’Oval che ha racchiuso la diversità del mondo.
Il percorso me lo sono creata io, l'operatore seguiva con la sola preghiera che non fosse un percorso ad ostacoli e random "Cerca di girare con criterio!" mi diceva.
Mi è sembrato opportuno iniziare dagli amici della Svizzera, arrivati alla loro terza ed ultima tappa del Giro del Gusto (ricordate? La seconda era stata a Roma ed io c'ero) organizzata dalla Confederazione Elvetica in collaborazione con l’ISR, l’Ambasciata Svizzera di Roma e da Presenza Svizzera (DFAE) con la Rappresentanza permanente della Svizzera presso le organizzazioni internazionali in campo alimentare (FAO, IFAD, PAM). Immancabile da loro la raclette, un brindisi con i vini svizzeri e la birra Appenzeller, un assaggio di bocconcini di Sbrinz, di succo all'albicocca del Vallese e della classica polenta bianca.
Dopo aver assaggiato lo Sbrinz serve qualcosa di dolce e sapevo lo avrei trovato da Fabio nello stand di Bodrato il Cioccolato. Credo di essere la prima grande sostenitrice e spacciatrice di cremini al sale loro. Anche se ogni anno presentano qualcosa di diverso, io, pur apprezzando le novità, rimango ferma sul cremino al sale, posso ogni tanto cedere al cioccolato bianco con cannella e more o a un boero. Fabio porta la camicia quindi dopo la domanda punto il microfono all'altezza fra il primo e il secondo bottone e lo lascio parlare del boero “Prodotto seguendo l'antica ricetta dell’azienda” spiega “ancora oggi come allora per la sua riuscita sono necessarie diverse ore di attento e curato impegno per la buona riuscita. La ciliegia di Vignola “ubriacata“ per diversi mesi nelle grappe di vitigni della zona, lo zucchero ed il cioccolato in prevalenza fondente sono gli ingredienti del nostro Boero tipico con punte irregolari”.
Io mi mangio cioccolatini mentre Fabio parla invece il povero Mirko, l'operatore, digiuna.
Capisco che, mentre la mia fame si placa con gli assaggi, la sua aumenta davanti ad un piatto di pasta preparata dagli chef nella cucina dello stand di Monograno Felicetti.
E il fatto mi vien confermato davanti ai panettoni di Loison.
Lo "trascino" ancora in mezzo alla folla fra presidi Slow Food, foto da scattare, momenti da riprendere e poi finalmente arriviamo allo stand di Birra Amarcord a rigenerarci. Diamo da bere a Mirko e riposiamo con stuzzichini degli stand vicini prima di andare a chiudere il servizio.
Una birra può forse rigenerare un operatore? Direi di sì!
Chiudere il servizio sembra facile, anche qui hai da decidere cosa dire, come dirlo, in che tonalità e mantenerla. Se prima spaccavano lo schermo i produttori ed io ero solo una voce fuori campo ora la telecamera è puntata su di me e in tempi brevi Mirko vorrebbe chiudere per passare tutto al montaggio.
Beh...ce l'abbiamo fatta...presto vedrete.
Che dire...una esperienza adrenalinica che sto ancora smaltendo!