lunedì 6 ottobre 2014

"Cosa vuoi di più dalla vita?"..."Un Lucano!"

Buongiorno!
 
Alzi la mano chi, almeno una volta nella sua vita, non ha mai citato la famosa frase tormentone pubblicitario "Cosa vuoi di più dalla vita? Un Lucano!". Devo ammettere che un po' di emozione viene nello stare nella stessa stanza con chi ha fatto la storia dell'amaro Lucano.
Pochi giorni fa ero all’Hotel dei Cavalieri di Milano proprio con la famiglia Vena a festeggiare i primi 120 anni di Lucano. Pasquale Vena ha ripercorso le tappe fondamentali della storia dell’azienda, fiore all’occhiello dell’industria e della cultura italiana. Con lui la moglie Rosistella Provinzano e i figli Francesco e Leonardo che hanno parlato del futuro, soprattutto in termini di comunicazione. In questa occasione è stato annunciato il nuovo testimonial di Lucano, che sarà lo chef stellato Bruno Barbieri e sono state inoltre presentate le due linee ristorazione: la “linea anniversario” (che comprende l’Amaro Anniversario, la Sambuca, il Limoncello e il Cordial Cafè) e la “linea fratelli Vena” (con il Nocino, il Mirto e la Liquirizia).
Sono con la famiglia che dopo 120 anni riesce a rilanciare il marchio nel mondo con progetti a livello internazionale e che ha una bella storia che ci dona speranza ed un modello da seguire.


Siamo giunti alla quarta generazione di produttori di amaro che ancora oggi seguono le fasi di lavorazione di un tempo. Dalla ricetta segreta di Pasquale Vena, la sapiente miscelazione di più di 30 erbe, tra cui l'assenzio, l'angelica, il sambuco e la genziana, dal gusto deciso ed equilibrato apprezzato in tutto il mondo, è l'amaro più conosciuto d'Italia da bere liscio, freddo con ghiaccio o con una scorza di arancia, ottimo per cocktail.
"Mio nonno aveva quindici fratelli, era una famiglia molto povera. Un giorno decidono di partire in cerca di fortuna e iniziano il loro viaggio verso Napoli" racconta il signor Vena "un viaggio di una giornata attraverso la montagna. Qui mio nonno ha deciso di non imbarcarsi, è rimasto a Napoli da solo e ha fatto una scuola di pasticceria. Poi è tornato a Pisticci, a casa sua dove ha aperto una pasticceria. Un posto dove fare i suoi intrugli. Mio nonno era un grande conoscitore di erbe e ha creato tutta una serie di prodotti di amari che ha comunicato a regalare ad amici e parenti. In questo modo si è diffuso in Lucania l'amaro e grazie al passaparola di chi lo apprezzava si è fatto conoscere anche fuori dal paese. Ricordo che mi disse -un giorno sono riuscito a trovare le giuste dosi delle erbe, il giusto equilibrio del gusto per il mio amaro Lucano- ha testato il prodotto su se stesso.  Nel 1900 casa Savoia mette il timbro al telegramma con il primo ordine e da lì inizia la scalata del successo dell'amaro Lucano del nonno".



Davanti ad una platea di giornalisti attenti continua "Mio padre e mio zio erano gelosi nel tramandare anche se poi lo hanno fatto con piacere ed orgoglio. Mi ricordo che è stato un momento importante, era un pomeriggio, mio padre mi ha preso in disparte e mi ha detto che era arrivato il tempo di saper alcune cose, mi ha dato il biglietto dove c'era scritto il particolare che faceva la differenza,  biglietto che messo da parte per quando sarà il tempo di tramandare ai miei figli".
La moglie Rosistella ascolta con occhi emozionati le parole del signor Vena. Lei lavora in azienda di famiglia con affermato impegno. "Ho dedicato tutto il mio tempo alla famiglia, per prima cosa ci sono i figli e la loro educazione, crescita. Ma quando mio marito portava a casa i profumi dell'azienda non potevamo non parlare a casa di lavoro, gli argomenti dell'azienda venivano sempre condivisi e sono venuti fuori tre splendidi figli che non hanno mai pensato di dover far altro. Il mio ingresso in azienda è avvenuto quando mio marito è rimasto solo. Per natura sono molto operativa quindi lavoro  e lavoro, dono il mio contributo alla produzione e alla ricerca e sviluppo. Oggi la mia giornata è più serena, con i figli grandi posso star fuori e non sentirmi in colpa come mamma, che per me è la cosa più importante"
Leonardo è il figlio grande, Responsabile Marketing Italia e Estero, "c'è scontro generazionale ma tutte le decisioni sono unanimi, lo scontro è ovvio che ci sia perché parliamo di unire tradizione e innovazione, come far passare Facebook come strumento di lavoro".
Francesco, l'altro figlio, presenta le sorprese per i 120 anni "Per questo centoventesimo compleanno abbiamo deciso di farci dei regali. I miei genitori dicono che siamo stati bravi ma per me siamo anche stati fortunati.Un regalo doveva rappresentare l'unione della tradizione con l'innovazione quindi abbiamo cercato lo IED per una collaborazione, abbiamo commissionato loro il progetto di una bottiglia esclusiva realizzata in soli 500 pezzi. L'altra sorpresa vuole celebrare il Made in Italy con chi ne sa esaltare il gusto, ovvero lo chef Bruno Barbieri".


Ed ecco intervenire lo chef più stellato d'Italia a questa bella festa celebrativa "C'era già affinità fra cucina, pasticceria e amaro. Nell'ultimo periodo ho creato un po' di ricette e non è stato un semplice lavoro perché l'amaro e coprente ma ho scoperto che ha grande affinità con le carni rosse. E' un  prodotto stringe che voglio imparare ad usare bene in cucina per questo andrò in azienda per conoscerne tutti i segreti".
Come sempre il tutto finisce in assaggi ed io mi sono goduta due cocktail in terrazza vista Milano.



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