mercoledì 21 marzo 2012

Bocconcini di vitello alle noci e salvia



Buongiorno!

Qualche giorno fa, al corso di degustazione birre, mi sono illuminata.
Ho capito che se io fossi da bere sarei una lambic: l'anello mancante fra la birra ed il vino.
Se non fosse che la lambic è caratterizzata da un'acidità avvertibile al palato, ed io non sono acida, potrebbe benissimo rappresentare la mia personalità che si divide fra birra e vino e che da entrambe prende qualcosa.
Lo sportivo ed il raffinato, il semplice ed il ricercato, il panino e lo spezzatino, il jeans ed il tacco 12. Yes, I am!

Vi riporto un capitoletto tratto da "La prima sorsata di birra e altri piccoli piaceri della vita" di Philippe Delerm. Non voglio per forza avvicinarvi alla birra, mi piace solo farvi conoscere e provare alcune sensazioni.
"La prima sorsata di birra...è l'unica che conta. Le altre, sempre più lunghe, sempre più insignificanti, danno solo un appesantimento tiepido, un'abbondanza sprecata. L'ultima, forse, riacquista, con la delusione di finire, una parvenza di potere.
Ma la prima sorsata! Comincia ben prima di averla inghiottita. Già sulle labbra, un oro spumeggiante, frescura amplificata dalla schiuma, poi lentamente sul palato beatitudine velata di amarezza. Come sembra lunga, la prima sorsata. La beviamo subito, con un'avidità falsamente istintiva. Di fatto, tutto sta scritto:la quantità, né troppa né poca che è l'avvio ideale; il benessere immediato sottolineato da un sospiro, uno schioccar della lingua, o un silenzio altrettanto eloquente; la sensazione ingannevole di un piacere che sboccia all'infinito...Intanto, già lo sappiamo. Abbiamo preso il meglio. Riappoggiamo il bicchiere, lo allontaniamo un po' sul sottobicchiere di materiale assorbente. Assaporiamo il colore, finto miele, sole freddo. Con tutto un rituale di circospezione e di attesa, vorremmo dominare il miracolo appena avvenuto e già svanito. Leggiamo soddisfatti sulla parete di vetro il nome esatto della birra che avevamo chiesto. Ma contenente e contenuto possono interrogarsi, rispondersi tra loro, niente si riprodurrà più. Ci piacerebbe conservare il segreto dell'oro puro e racchiuderlo in formule. Invece, davanti al tavolino bianco chiazzato di sole, l'alchimista geloso salva solo le apparenze e beve sempre più birra con sempre meno gioia. E' un piacere amaro: si beve per dimenticare la prima sorsata."

Ed ora la ricetta, oggi cottura lenta. Ho trovato questa ricetta di bocconcini di vitello con noci e salvia cotti nel latte e...ho tolto il latte ed ho messo la birra, ovviamente.

Ingredienti (per 3 persone):
1 kg di bocconcini di vitello
farina
noci spezzettate grossolanamente
foglie di salvia tritate
sale
pepe nero
olio evo Dante
1 bottiglia grande di birra

Procedimento:
Infarinare i bocconcini di vitello.
Aggiungere sale, pepe, le noci spezzettate, le foglie di salvia tritate e massaggiare bene la carne.
Far rosolare la carne qualche minuto in una casseruola alta con un po' di olio finchè non sarà dorata.
Aggiungere la birra fino a coprire tutta la carne e lasciar cuocere a fuoco lento per un'oretta, mescolando ogni tanto.


Con questa ricetta partecipo al contest di Paneepomodoro e Photobirra


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