Buongiorno!
Pizza e birra a me mi piaci! Sì, anche se ho dovuto fare delle piccole ricerche personali per capire se effettivamente è un abbinamento "lecito".
Gli italiani, soprattutto le donne under 35, hanno una vera e propria passione per l'abbinamento Pizza&birra, lo dice una ricerca Doxa commissionata da AssoBirra. Tuttavia è anche vero che quasi 1 italiano su 3 sarebbe pronto a rinunciare per via di alcuni pregiudizi: il 38% è convinto che pizza & birra gonfi, il 32% crede che faccia ingrassare, mentre il 26% pensa che sia poco digeribile. Ma si tratta di falsi miti che AssoBirra, promuovendo un consumo consapevole della birra, ha deciso di sfatare per riconsegnare a questo abbinamento la giusta dignità e, a tutti gli italiani, il piacere di poterlo assaporare senza troppi pensieri.
Molto spesso si sente dire "mai mettere lieviti su lieviti", "se bevi birra con la pizza è ovvio che tu ti senta gonfio alla fine". Beh ho capito che non è proprio così, il problema del gonfiore nasce da altro.
Mi ricordo che l'anno scorso mi trovavo con Renato Bosco ad una puntata del Mangiadischi e proprio in questa occasione approfittai per chiedere a lui cosa ne pensava e la risposta fu chiara "non è il bere la birra con la pizza il problema ma come la pizza viene fatta" deve essere preparata con lievito madre. Appurato questo, l'abbinamento con vino e birra diventa una cosa soggettiva di gusto e "lecita". Data la mia passione per le birre ne nasce un matrimonio perfetto (con una buona pizza) ed il mio appoggio al progetto Birra&Pizza di Assobirra.
La scelta di birre spesso è limitata nelle pizzerie e ci trova ad abbinare una generica Lager a qualsiasi tipo di pizza.
In realtà come con il vino, anche la birra ha molte sfumature aromatiche ed è un peccato non poterne godere proprio nel più classico degli abbinamenti.
Ed ecco allora che l’abbinamento più facile e classico non è più così scontato. A stili diversi di birra possono e devono corrispondere diversi di stili di pizza. E allora come individuare gli accostamenti giusti? Io avevo letto i suggerimenti di Gabriele Bonci, chef di Pizzarium, che diceva: "Weizen: birra tedesca di frumento prodotta ad alta fermentazione, asprigna, dissetante e rinfrescante, con un grado alcolico intorno ai 5% vol. Si sposa bene con una pizza margherita ben speziata, con molto origano. Lager ben luppolate: birre dall’aroma secco e deciso, con grado alcolico tra 4 e 5% vol. Si abbinano con una focaccia grassa, farcita con pancetta, lardo o altri insaccati e salumi e con una verdura che esalti il gusto del luppolo. Lager moderatamente luppolate: birre a bassa fermentazione e di media alcolicità, non particolarmente caratterizzate negli aromi e nel gusto. Si sposa con focaccia con crudità di pesce e marinato o con una pizza margherita semplice. Doppio malto speciali e d’abbazia: le birre doppio malto possono essere a bassa od alta fermentazione e in Italia devono avere una gradazione Plato (gradazione saccarometrica) non inferiore a 14,5 gradi. Le birre d’abbazia sono così chiamate perché anticamente prodotte in numerose abbazie belghe. La doppio malto ambrata si sposa con focacce farcite con porchetta, salsicce e porcini. La doppio malto chiara, invece, si sposa con qualunque tipo di pizza bianca, senza pomodoro, farcita con ingredienti dal lieve accento piccante. La birra d’abbazia si abbina bene con una pizza guarnita con formaggi forti, cremosi, a pasta molle e profumati, e, a seconda della qualità del malto, si può decidere un differente abbinamento dolce insieme al formaggio, come ad esempio uvetta, frutta secca o frutta fresca. Strong ale: birre ambrate prodotte ad alta fermentazione, si sposano bene con una pizza ai quattro formaggi" (dal web).
Pochi giorni fa sono stata a Napoli e ho soddisfatto la voglia di buona pizza da Gino Sorbillo.
Ho scelto Cetara, con modifica dettata dalla mia intolleranza al lattosio, una pizza con pomodorino fresco del Piennolo del Vesuvio DOP, olive nere dl Matese, capperi Lacrimelle, origano del Matese e alici di Cetara. L'ho abbinata ad una Lager moderatamente luppolata.
What else?