Buongiorno!
Originario della Sicilia, è un vino nobilissimo per le qualità delle uve (ottenuto dalla fermentazione di uve Grillo, Inzolia e Catarratto oppure, per il marsala rosso, dalla fermentazione di Pignatello, Nero d'Avola, Nerello Mascalese) e per la lavorazione artigianale (viene affinato in botti di rovere per esaltarne i profumi).
In base ai residui zuccherini può essere classificato in secco (-40 gr di zuccheri), semisecco (tra i 40 e i 100 gr) o dolce (oltre i 100 gr).
Si conserva in luogo buio e fresco (14°-21° C), in posizione orizzontale, possibilmente anche lontano da rumori ed odori forti che potrebbero alterare il suo delicato aroma.
In cucina può essere utilizzato per preparare carni bianche (classiche scaloppine) o rosse, oppure per aromatizzare dolci. Ottimo abbinato al cioccolato fondente. I marsala più giovani sono adatti per accompagnare formaggi freschi e saporiti (gorgonzola e roquefort). Il marsala secco può essere usato come aperitivo e con gli antipasti.
Una curiosità: Garibaldi brindò alla conquista di Palermo proprio con il marsala!
Io l'ho usato per personalizzare una ricetta con l'anatra che Silvia mi ha consigliato.
Ingredienti (3 persone):
petto d'anatra
sale
pepe bianco
per la salsa
3 cucchiai di miele
3 cucchiai di salsa di soia
succo di un limone
1 cucchiaio di marsala secco
2 cucchiai di olio evo Dante
Procedimento:
Pulire il petto d'anatra dalla pelle.
Massaggiarlo con sale e pepe e infornarlo a 180° per 20 minuti con un filo di olio.
Preparare la salsa amalgamando il miele, la soia, il succo di limone, il marsala e l'olio.
Trascorsi 20 minuti bagnare l'anatra con la salsa e continuare la cottura per altri 20 minuti rigirando ogni tanto la carne.
Servire tagliato a fettine con sopra la salsina.
Con questa ricetta partecipo al Contest Honey sweet honey di Cappuccino & Cornetto